Single, divorziati, vedovi in una società che invecchia rilanciano i palazzoni di città, di cui si parla a Locarno, Lugano e ora anche Campione
Oggi le economie domestiche composte da una sola persona costituiscono la forma abitativa più diffusa in Svizzera e non si prevedono cambiamenti a breve termine. Si vive da soli per svariati motivi. È diventata una moda mantenere una propria sfera domestica indipendente anche quando si è impegnati in una relazione. Ultimamente al fenomeno del Single Living si è affiancata un’offerta abitativa innovativa, sotto forma di micro appartamenti, che risponde in modo ottimale alle esigenze di molte economie domestiche single, interpretando le aspettative e lo spirito del tempo. Le elevate spese abitative nei centri urbani producono infatti uno spostamento della domanda verso appartamenti più piccoli. I micro appartamenti si conciliano perfettamente con il moderno stile di vita all’insegna del minimalismo: le novità tecnologiche salvaspazio e una crescente offerta di servizi completi hanno ridotto il fabbisogno di spazi incrementando l’attrattività delle piccole superfici. Per gli investitori, i micro appartamenti sono un’interessante categoria, in quanto i redditi da locazione per metro quadrato sono più alti rispetto a quelli degli appartamenti più grandi e i gruppi target sono molto variegati.
Single, divorziati, vedovi in una società che invecchia rilanciano i palazzoni di città, di cui si parla a Locarno, Lugano e ora anche Campione
LUGANO – A Locarno se ne parla ormai da una decina d’anni. Pare però che ultimamente ci si stia pensando seriamente su: al progetto dell’architetto Bruno Huber, 72 metri di altezza e una cinquantina di appartamenti a fianco di negozi, bar e un albergo per quello che diventerebbe l’edificio più alto del Ticino.
A Lugano, da un anno e mezzo siparla di Quant City. Quartiere di Pambio-Noranco, dove potrebbe concretizzarsi l’idea dell’architetto Zaha Hadid. Di nuovo un grattacielo, questa volta un centro di ricerca della nanoFlowcell AG.
Poi c’è Campione, 54 piani accanto al Casinò storia recente. Anche qui un palazzone di 54 piani, con molti appartamenti di 1,5 e 2,5 locali,affacciato sul Ceresio, presentato su carta agli amministratori alla fine di gennaio.
Ritorno al futuro – Dunque forse un motivo serio c’è e non è un caso se, ultimamente, la parola “grattacielo” in Ticino fa capolino sempre più spesso, nei discorsi degli investitori e di qui nell’immaginario della gente. E non è così peregrina la conclusione di Credit Suisse secondo cui è pronto a «un revival», un ritorno al futuro, dopo il boom negli anni Settanta e il successivo declino in favore di dimore meno spersonalizzanti.
Abitare da soli: il trend del Single Living, a favorirlo, Piccole superfici ma ben servite«le dimensioni delle economie domestiche in calo a seguito dell’invecchiamento demografico – spiega Fredy Hasenmaile, responsabile dello studio immobiliare –, l’alta percentuale di divorzi e la tendenza a vivere da soli», che rilanciano gli appartamenti più modesti nelle superfici, ma efficienti per qualità e quantità dei servizi intorno.
Le famiglie in campagna – Per ora, la Svizzera resta spaccata in due; divisa fra le famiglie con i figli, che aspirano a una casa con giardino in periferia e gli individualisti, per scelta o per necessità, che preferiscono le città e ora puntano dritto ai grattacieli. Che cosa è cambiato, rispetto ai tempi in cui da un giorno con l’altro vennero rinnegati? «La tendenza alla riurbanizzazione», che accresce gli appetiti là dove si è provveduto a «una delocalizzazione delle attività industriali, la riduzione del traffico e gli investimenti negli spazi pubblici».i
Perfetti da “condividere” – Più sostenibili dal punto di vista ecologico, i grattacieli confermano anche un’altra tendenza in atto da qualche anno e destinata a incrementare. Risponde alla definizione di sharing economy: «Grazie alla loro stratificazione verticale con una grande quantità di appartamenti, i grattacieli sono l’ideale. Stanze degli ospiti da affittare in modo flessibile e uffici, terrazzi o palestre di uso comune sono in linea con lo spirito dei tempi».
E addio seconde case – Quella stessa sharing economy che, d’altro canto, decreta il fallimento delle seconde case, quelle dove passare il week end o l’estate. Status symbol per lungo periodo, oggi risultano essere qualcosa da cui tenersi bene alla larga. «La giovane generazione desidera vivere spontaneamente, fare molte esperienze e scoprire il mondo. Grazie alle compagnie low-cost, si possono raggiungere facilmente località esotiche o alla moda di tutto il mondo. Il motto è condividere, non possedere».
Ma alla fine, chi decide? A decidere è la donna Anche in questo caso c’è da registrare un cambiamento significativo rispetto al passato. È l’uomo a occuparsi degli aspetti contrattuali e finanziari, ma la scelta è della donna. Anche quando è condivisa (36%), è frutto di una sollecitazione che proviene per lo più da lei, mentre lui, poste alcune preferenze legate a tecnologia e posto auto, si lascia guidare dalla sensibilità della compagna. «Le donne sono responsabili di questa scelta nel 56% dei casi, mentre gli uomini solo nel 23%».
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